Il
punto di forza del Nordic Walking è quello di poter essere praticato in
qualunque posto, sui sentieri di montagna, in città, sulla spiaggia,
nei parchi, nelle palestre. Naturalmente più il terreno è omogeneo,
indipendentemente da come è fatto e meglio si riesce ad esprimere il
gesto atletico e di conseguenza si ottiene il massimo risultato.
Attenzione
però a non confondere i terreni del nordic walking con il trekking. Il
trekking viene principalmente praticato su sentieri in alta quota che
presentano poca omogeneità e pendenze ripide mentre per il nordic
walking il terreno ottimale sono i sentieri con pendenze variabili e
comunque non ripide in modo da poter sfruttare al massimo l’ampiezza
del movimento e la continuità del passo..
Ad
ogni modo, quando potete praticatelo all’aria aperta e in compagnia,
perché il nordic walking è uno sport comunicativo e quindi molto
socializzante.
IL TERRENO OTTIMALE
Il
terreno adatto per praticare il nordic walking è inizialmente un tratto
di sentiero sterrato in pianura. E’ proprio qui che bisogna muovere i
primi passi, consigliabile con un istruttore, perché come per tutti gli
sport la tecnica è determinante per il risultato. Dopo aver imparato la
tecnica fondamentale, coordinazione alternata braccia-gambe, l’uso
corretto dei bastoncini, giusta postura, si passa a percorrere terreni
in leggera salita. Secondo la nostra esperienza, affinché il gesto
tecnico e la resa di tutti i muscoli sia il massimo, la pendenza ideale
si aggira tra il 4 e l’8%. E’
qui appunto che la spinta delle braccia diventa poderosa, il piede
riesce a completare la giusta rullata ed ogni passo diventa
soddisfazione.
Con
pendenze superiori la rullata del piede perde la sua completezza e man
mano che il terreno diventa più ripido si andrà ad appoggiare
progressivamente prima il piede di piatto sul metatarso ed infine la
sola punta. Anche la spinta delle braccia si accorcia e sul ripidissimo
diventa più un appoggio che una spinta.
Nel nordic walking non bisogna per forza trovare salite per dover
faticare di più. Basta un terreno omogeneo e poi anche nel piano si
riesce ad ottenere il massimo dei risultati. Il consumo di energie lo
decidiamo noi nel momento in cui dosiamo il caricamento e la forza di
spinta delle braccia o aumentiamo l’andatura della camminata.
L’ideale
comunque sarebbe quello di trovare un circuito che presenti difficoltà
varie in modo da poter effettuare allenamenti a livello cardio
allenanti (salite = aumento battiti cardiaci) discesa = recupero e
piano = mantenimento frequenza cardiaca costante. |